"Primo
indizio": a proposito di cacchette di cervo trovate in un prato in
montagna, dove si cercavano le tracce del passaggio di questi animali.
"Condividiamoli":
a proposito dei biscotti Plasmon riversi sulla tovaglia a colazione.
Il linguaggio di Pumino
si sta notevolmente evolvendo.
Di pari passo la sua
inclinazione a commentare entusiasticamnte gli avvenimenti e a lusingare le persone.
Sceso dalla macchina del
nonno, dopo una breve escursione in un bosco per ammirare Enrico VIII (un castagno
secolare dalla mole davvero imponente), ha dichiarato: "E' stata la
giornata più bella del mondo!"
Alla nonna A., rientrata
dal mare dopo un mese e presentatasi alla scuola materna per ritirarlo, ha
detto invece: "Sai, io ti ho pensata molto in tutto questo tempo!"
La sua fervida immaginazione lo ha invece portato a
fantasticare che dentro i tubi di casa viva un piccolo idraulico, caduto per
sbaglio lì dentro, durante i lavori di ristrutturazione. Con l'ometto parla
spesso ("mi vedi?", chiede chinandosi sullo scarico del bidet) e sta
anche architettando di lanciargli uno spago dal buco, affiché ci si attacchi e
possa essere liberato dal suo regno di tubature. Speriamo non intasi lo
scarico, infilandoci dentro qualche diavoleria delle sue!
primula
Un segno di primavera
mercoledì 17 aprile 2013
mercoledì 10 aprile 2013
Tre nipoti e un maggiordomo. Ricordate?
Ieri sera guardavo il mio Pumino, così biondo, dall'aspetto
perfettino e vagamente anglosassone e pensavo a chi assomigliasse. Poi ho avuto
un flash e dalla memoria mi è rispuntata l'immagine del bambino di una serie tv
che vedevo quando io ero una bambina. Ma certo! Pumino assomiglia al piccolo
dal musetto impertinente di "Tre nipoti e un maggiordomo"! Ricordate
il signor French? E lo zio Bill? Che arrivava a casa a dispensare perle di saggezza quando i pargoli erano già pronti in pigiamino per andare a letto, perfettamente accuditi dal signor French? Che bello, tra parentesi, avere un signor French! Qui sotto la foto del bambino.
mercoledì 3 aprile 2013
Emozioni intorno al dehor
Se ci
sono festività o solidarietà di mezzo perdi il ritmo e... non hai più voglia di
andare a lavorare. A me capita così. Sarà che dopo più di 10 anni di questo
lavoro, al di là del puro piacere di scrivere (che non è mai venuto meno!), di
sfide e di stimoli non è che ce ne siano poi molti, in una casa editrice cheta
e conservativa come quella in cui sono impiegata io (soprattutto in questo
periodo di vacche magre). Comunque sia, a volte è decisamente più emozionante stare
a casa a fare la mamma. Ieri abbiamo invitato anche un'amichetta storica della
Puppette e insieme siamo scesi nel giardino condominiale. Un po' perché la giornata incoraggiava finalmente a uscire, un po' in difesa del diritto
dei bambini a utilizzare questo spazio. Anche a scapito della famiglia che sta al
piano terra e che finora, oltre al proprio dehor, ha goduto del verde
condominiale, senza alcuna intrusione, a causa della penuria di infanti nella
palazzina. Abbiamo addirittura giocato a nascondino intorno alla casa.
Qualcuno, pur di stare rasente ai muri, finiva sempre nel dehor della suddetta
famiglia. Allora io li ammonivo. Ma per tutta risposta la Pupette obbiettava:
"Sullo zerbino c'è scritto welcome e welcome vuol dire benvenuti e
quindi non si possono lamentare!". Probabile che approfittando della primavera
la famiglia in questione rifornisca il perimetro del proprio dehor di grandi
vasi di piante ornamentali.
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