Mi sono convinta che ci sono delle situazioni estive che ti fanno capire con sconcertante evidenza quali sono le cose importanti nella vita. Il che non è poco, nello stato paranoico e confuso in cui molto spesso viviamo durante l'anno. Se hai almeno 40 anni e frequenti da almeno 15-20 anni lo stesso bagno nella stessa località di mare, sai che cosa intendo. Sbarcando ogni estate sulla "stessa spiaggia, stesso mare" trovi più o meno le stesse persone, con cui inevitabilmente scambi almeno qualche chiacchiera. Questa stagione ho ritrovato un signore di una certa età (80 anni?), ancora in forma, abbronzato e sveglio di testa. Da due estati compare in spiaggia senza la moglie, morta di tumore, ed è strano vedere solo la metà di quella che era una coppia. Ma questa è la vita. Il signore in questione non ha giustamente rinunciato alle vacanze al mare. Si è organizzato per venirci da solo, gestire la casa, il pranzo e la cena in solitaria. In spiaggia però trova i conoscenti di una vita, con cui chiacchiera e condivide, se è il caso, anche i suoi pensieri dopo la tragica perdita. Racconta di quando lavorava sulle piattaforme petrolifere in giro per il mondo. Stava via un mese intero, per poi rientrare a casa qualche giorno e ripartire. Il lavoro all'estero è stato importante per lui: gli ha permesso di vivere bene, fare le vacanze, togliersi qualche sfizio. Il figlio però non l'ha visto molto in quegli anni. Non ha potuto seguirlo nella crescita come avrebbe voluto. Una mancanza che ha cercato di colmare occupandosi della nipote. Appena ha saputo del suo arrivo ha provato a capire se poteva andare in pensione ("Allora avevo solo 52 anni e mi vergognavo ad andare in pensione, come si fa?") per poterla curare, insieme alla moglie, senza ricorrere a tate. Così ha fatto e quando parla della nipote, oggi quasi trentenne, gli si illuminano gli occhi. Da questa semplice storia, che può essere la storia di chiunque, ho capito un paio di cose fondamentali: il lavoro è importante, ci mancherebbe, ma lo sono anche gli affetti, il prendersi cura. Anche quando si perde una persona cara, la persona con cui si è condivisa la vita, bisogna cercare di andare avanti e fare le cose che ci piace fare: andare in vacanza al mare, nuotare, immergersi, trovare una grossa conchiglia e regalarla a un bambino. Mio figlio questo signore lo ricorda, infatti, per la grande conchiglia che gli ha regalato. Io per gli involontari insegnamenti.