primula

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Un segno di primavera

giovedì 29 marzo 2012

Quando gli attori fanno le bizze

Dopo una serata in cui era tra il creativo e l'elettrico (ha disegnato e scritto la prima vignetta di un libretto ironico dedicato al papà, mostrando una vena editoriale, di cui la mamma si è subito inorgoglita), Pupi ha passato una notte un po' agitata. Si è infatti svegliata nel bel mezzo, cosa che non le capita mai. Sicuramente ha giocato l'emozione di dover prendere parte oggi a ben due repliche (una mattutina e l'altra serale) dello spettacolo frutto del laboratorio teatrale svolto durante l'anno a scuola. Stamattina, come da indicazioni dell'insegnante, doveva indossare jeans e maglietta colorata, ma al momento della vestizione, complice il proverbiale fastidio che suscita il denim appena lavato a contatto della pelle, è scattato l'ammutinamento dell'attrice. "Io la recita non la faccio", ha detto secca, incrociando le braccia. Un classico. Mi sono rivista alla stessa età, quando, in preda all'eccitazione e all'ansia di partecipare a un qualsiasi saggio o prova, accadeva anche a me di mettere il broncio e dichiarare la resa. Tale madre, tale figlia. Le bizze della Pupette sono state vinte dalla proverbiale risolutezza del papà, che l'ha sprontata con decisione a preparasi a uscire, perché lui doveva andare al lavoro e di capricci proprio non voleva saperne. In bocca al lupo, Pupette!

martedì 27 marzo 2012

Questioni immobiliari

La donna più indecisa del mondo (io) si crogiola da settimane su una questione immobiliare: a chi affittare il suo appartamento da single sui Navigli, dopo che le mai abbastanza rimpiante ragazze svedesi che lo occupavano da oltre sei anni, rinnovandosi di continuo nella formazione (ma non rompendo mai le palle con esigenza alcuna: non ho mai capito su quali giacigli si accampassero per la notte, considerata l'insufficienza di letti!), lo hanno lasciato. Dopo un'infelice esperienza di soli tre mesi con due ferrovieri zozzoni (mi hanno lasciato la casa come un vagone abbandonato su un binario morto, con clinex e bottigliette di acqua vuote rotolanti sul pavimento) che si pensava prolungassero il periodo ma che poi devono aver litigato fra loro e pace (pare che uno abbia ospitato la moglie indiana senza aver concordato la cosa con il collega: la vocazione internazionale e multietnica è nel destino dell'appartamento), la sottoscritta, rassettato l'immobile, è ritornata alla ricerca dell'inquilino ideale. Per ora ha un candidato: è buddhista e la casa gli ha dato buone sensazioni (anche a me per la verità ne dà, vedi di non inquinarne il karma!), lavora nella moda e viene pagato il 10 del mese, per cui il contratto deve necessariamente partire il 10 del mese nelle sue richieste. Non proprio un promettente biglietto da visita il fatto che sul conto corrente abbia zero. La sottoscritta non si dà pace e cerca nuove candidature. Domani ha un appuntamento con un pezzo da novanta della Turkish Airlines (della serie: dopo i treni gli aerei mentre si conferma la vocazione  internazionale e multietnica) appena arrivato a Milano con moglie: al turco evoluto e signora piacerà la casa? Speriamo di sì, così paga la compagnia e l'affitto è assicurato. Almeno si spera!

lunedì 26 marzo 2012

Alla tata Lulù, la cui mamma è volata in cielo

Cara tata Lulù, un breve pensiero per dirti che ti sono vicina in questo momento così duro. La tua mamma è volata in cielo, proprio come hai detto tu e come sono convinta accada davvero alle persone che ci hanno voluto bene e a cui noi abbiamo voluto bene. Rimane tutto l'amore che ci hanno donato e che noi abbiamo donato loro. Nel tuo caso l'amore e la dedizione sono stati infiniti. Non sono molte le persone che conosco capaci di tante cure e attenzioni. Lo stesso spirito ti anima nei confronti dei miei bambini e quasto fa di te una persona speciale, a cui vorrò sempre bene. L'avventura della vita continua, con tutto l'amore che ancora possiamo dare e ricevere. L'unico rimedio che ci può far trovare un senso e indicare un percorso.

venerdì 23 marzo 2012

Ardore comunicativo

Pumino in questo periodo mostra una voglia di comunicare quasi molesta. A cena non riusciamo quasi a raccontarci nulla tra adulti e seienni (Pupette) perché, quando attacchiamo con le nostre normali chiacchiere serali su come è andata la giornata, il piccolo si inserisce con le sue personali narrazioni: "Oggi andato in giardino al nido", "Giocato Sofia", "Al parco c'erano amiche" e lo fa con un'ardore comunicativo che è davvero difficile ignorare. La sua voglia di essere al centro dello scambio lo spinge addirittura a formulare lui le domande per stimolare il dialogo: "Cosa fatto oggi al lavoro?". Interrogazione che pone prima a un genitore, poi all'altro. Anche se alla lunga un po' sfinente, questa inclinazione all'esternazione mi sembra comunque molto positiva. Mi sento di incoraggiarla. Speriamo che prosegua. Non voglio ritrovarmi in casa tra qualche anno un brufoloso adolescente affetto da mutismo esistenziale, chiuso nella sua stanza, tra pareti di incomunicabilità. Ma forse mi toccherà anche questa. Dopo l'estenuante martellamento di parole del duenne, a caccia forzata di visibilità nelle discussioni a tavola, come neanche un politico a un talk show...

giovedì 22 marzo 2012

Una piccola, significativa conquista

Forse ci siamo. Pare che a giorni la capa tedesca annuncerà che nella nostra piccola casa editrice entrerà in vigore la flessibilità d'orario anche in uscita, che consente di lasciare l'ufficio alle 18 anziché alle 18.30 se si ha completato l'orario giornaliero. Le richieste delle sempre più numerose mamme presenti in azienda hanno vinto le ultime resistenze e il paletto delle 18.30 (più che altro ideologico: durante un mio scambio con il direttore, donna e mamma, mi era stato detto che uscire alle 18 era da posta, da banca... e non da giornalismo!) sembra essere caduto. Una piccola, significativa conquista. Ottenuta anche grazie alla serie di mail, dalle motivazioni incontrovertibili e dal tono deciso, mandate nel tempo dalla sottoscritta alle nostre responsabili. Un risultato di cui tutti potranno giovarsi, nato tuttavia dalla determinazione e dalla costanza delle mamme.

mercoledì 21 marzo 2012

SuperPupi e SuperPatato

Ieri, pomeriggio di colloqui. Cercando di ottimizzare il tempo (e ridurre le ore di permesso/ferie da scalare al lavoro!) ho ottenuto di incontrare le educatrici del nido del piccolo e l'insegnante di musica della grande (ma mi mancano ancora due specialisti!!!) nella stessa mezza giornata. Esito: positivo. E' bello avere la conferma che i tuoi figli se la cavano alla grande anche se tu praticamente non ci sei mai, arrivando a casa la sera quando ormai tutta la loro giornata si è già ampiamente svolta. In particolare, per Pupi il docente di musica ha avuto parole davvero lusinghiere: il suo interesse e il suo comportamento a scuola sarebbero eccellenti. Una bambina super, l'ha definita, mandando in brodo di giuggiole la mamma, che peraltro in cuor suo ne era già consapevole. E pure nella ritmica e nell'intonazione pare che la ragazza ottenga buoni risultati... Qui davvero non avevo lumi. Anzi, mi ero convinta che il talento canoro della famiglia fosse Patato, che con Hey Jude dei Beatles fa faville! Queste mamme! Che si emozionano per il giudizio positivo dell'insegnante di musica sulla figlia, come quando prendevano un 30 all'Università decenni prima! La sensazione infatti è stata molto simile: di orgoglio e soddisfazione pura, come dopo un esame superato a pieni voti.

martedì 20 marzo 2012

Misfatto biondo

Il fatto di lavorare tutto il giorno mi rende necessariamente una mamma molto pratica ed essenziale, poco incline alle perdite di tempo, alle smancerie e alle divagazioni inutili. Eppure, quando ho visto i ciuffi biondi di Pumino recisi sul pavimento del negozio della parrucchiera di montagna, dove è stato perpetrato il primo taglio di capelli del piccolo, mi ha colto una struggente voglia di prenderne almeno una ciocca e di conservarla. Pumino ha perso il piumaggio della nascita: non è più un imbelle pulcino. Ha assunto un'aria da bambino più grande, con un taglio di capelli più o meno definito. Piccolo mio, la mamma è invasa da una nostalgia indicibile. Anche se non rimpiango le cure continue di cui necessitavi da neonato, ricordo quando eri un frugoletto, profumato, morbido e ricoperto da una peluria chiarissima che sembrava non progredire mai. Ultimamente però i ciuffi biondi alla Brad Pitt avevano assunto una lunghezza davvero eccessiva e le empie forbici hanno compiuto il misfatto.

lunedì 19 marzo 2012

Abbiamo visto tante galline, un gallo, due oche e un tacchino... I cavalli no

Nel fine settimana siamo stati in Valtellina, nel Paese dove ho una splendida casetta tutta sassi fuori e legno dentro e dalle cui finestre si vedono incredibili scorci di palazzi nobiliari, torri medioevali e verdi declivi... e soprattutto ho tanti ricordi legati alla mia infanzia e adolescenza e ai miei affetti più cari! Qui Pupi e Patato si divertono un sacco a giocare liberi nel giardino della casetta, dove ogni volta ritrovano i loro giochi, i sassi, le foglie, le bacche e i fiori con cui inventarsi qualcosa da fare. Ma quello che li ha colpiti di più questo weekend è aver visto, durante una passeggiata in cima al Paese, un recinto con dentro: "Tante galline, un gallo, due oche e un tacchino... I cavalli no", come non fa che ripetere Pumino. Ecco il tormentone portato a casa questa volta dalla montagna, insieme al "la,la,la,la" finale di Hey Jude dei Beatles, interpretata da Mina e ascoltata a volume spacca timpani sulla macchina di nonno Lovi. Motivo che Pumino cantava stamattina a colazione non senza un certo talento!

giovedì 15 marzo 2012

Dieci piccole donne

Ieri sera dopo cena. Pupi è sul divano in una delle sue posizioni contorte. Crissy e Pumino non sono nei paraggi.
"Mamma, ti devo dire una cosa".
"Dimmi cara!".
"Sai che alla festa dell'A. (festa di compleanno a casa della bimba, riservata alle femmine della classe, una decina in tutto, ndr) una bambina, la S., era arrabbiata perché... No, non te lo dico perché... ". Risatina e imbarazzo.
"Dai, puoi dirmelo perché era arrabbiata, non lo dico a nessuno".
"Era arrabbiata perché... No, non te lo dico". Imbarazzo.
"Forza Pupette, non dico niente a nessuno, te lo prometto".
"Era arrabbiata perché una bambina di prima B le ha rubato il fidanzato!".
"Ma dai! E chi era questo fidanzato?".
"Un certo F. ma io non lo conosco".
"Ma dai!".
"Lei era arrabbiata. Faceva 'Grrr' e noi l'abbiamo calmata!"

mercoledì 14 marzo 2012

Inguaribili sentimentali

Se siete delle inguaribili sentimentali e vi piaciono le storie strappalacrime di orfanelle alla ricerca di un posto nel mondo e volete trasmettere questa insana passione alla vostra prole femminile (con i figli maschi si può provare, ma la vedo dura), vi consiglio come lettura serale per una bimba di sei anni o giù di lì la versione semplificata per bambini della scuola primaria di Anna dai Capelli Rossi di Lucy M. Montgomery, edita da Mursia. Alla Pupette piace un sacco. Dall'incipit segue con grande interesse la storia di Anna, arrivata alla fattoria di Green Gables per errore (Marilla e Matthew, i due fratelli che la guidano, desideravano infatti adottare un bambino che li aiutasse nei lavori agricoli mai poi decidono di tenerla con loro). Alla fine di un nuovo capitolo mi prega di leggerle anche il successivo e quando dico basta, ora si fa la nanna, sospira e con aria sognante comunica: "E' bellissima, mamma, questa storia, la adoro!". Bene Pupette. Ti predico un destino da inguaribile sentimentale. Ti piaceranno libri come Rasmus il vagabondo, Piccole donne, Va' dove ti porta il cuore e Venuto al mondo, film come Vacanze romane, Il tempo delle mele, Dirty dancing ed Herry ti presento Sally e tutto il repertorio che ha segnato l'educazione sentimentale della tua mamma! Non vedo l'ora di fartelo conoscere!

martedì 13 marzo 2012

Il confronto che inizia già da piccole

Lo scorso fine settimana Pupi ha vissuto un piacevole momento di rivalsa nei confronti delle sue amichette del parco: si è presentata con una fiammante bici nuova, bianca e fuxia, molto femminile! In precedenza aveva avuto una prima bici con rotelline in svariati colori unisex (giallo e rosso in prevalenza), acquistata perché in offerta (allora non si ragionava in un'ottica di "passaggio" al fratello: Pumino ancora non c'era... ) e successivamente un modello tipicamente maschile, con ammortizzatori e manubrio per impennare e fare i salti, sempre nelle stesse tonalità, eredità del cuginetto Gianluca. A me sembrava molto grintosa ma evidentemente Pupette non riusciva a entusiasmarsi. Raramente chiedeva di andare al parco con la bici: in un'occasione le amichette le avevano fatto notare che la sua era da maschio. Fatto sta che Pupi non si era mai impratichita troppo e appassionata alle pedalate in libertà. Ma ora è un'altra storia: sabato ha fatto ammirare la nuova bicicletta alle compagne di giochi, domenica si sono date appuntamento con mezzo al seguito, hanno girato per il parco, parcheggiato i bolidi con cavalletto tutti vicini, come in esposizione, e li hanno pure riforniti di cibo-benzina (erba strappata, messa davanti alla ruota anteriore). Che tenerezza le mini cicliste! Ma è proprio vero che il confronto con gli altri sulle cose che si possiedono inzia, volenti o nolenti, fin da piccole e prosegue tutta la vita...  Una mia collega ci ha recentemente segnalato quanto è quotato un antico orologio di famiglia regalatole dal fidanzato!

lunedì 12 marzo 2012

Due anni e quattro mesi

Lui sta giocando in soggiorno. Il pranzo è pronto e lo chiami: "Pumino c'è la pappa!". Lui ti risponde subito di no. Non vuole venire a mangiare, è troppo preso. In piedi, serra le gambine e i pugnetti, piega le ginocchia e inclina il busto in avanti, arriccia le labbra e aggrotta la fronte in un ghigno di premeditata e incoercibile resistenza attiva e dice secco: "Vaffanculo!". Io, Crissy e Pupi ci guardiamo esterefatti, chiedendoci reciprocamente con le nostre espressioni interrogative se abbiamo sentito bene: "E' stata proprio quella l'esternazione del piccolo o abbiamo capito male?". Abbiamo capito bene. Trattenendo a stento di ridere a crepapelle per quella che è l'imprevista prima parolaccia di Pumino, facciamo i seri e, come da manuale, lo riprendiamo: "Dove l'hai sentita quella parola? Non si dice!".

venerdì 9 marzo 2012

Riflessioni post 8 marzo

Passato lo stordimento da profumo intenso di mimosa (noi in ufficio avevamo un mazzo enorme posizionato in reception, inviato dal fidanzato più megalomane e danaroso tra quelli del parco-colleghe), se ne può anche parlare... Per pura esperienza personale mi sento di dire che se oggi le donne riescono a lavorare e a conciliare professione e figli lo si deve solo alla maggior sensibilità e sollecitudine degli uomini nel farsi carico della cura dei piccoli e della gestione della casa. Una ripartizione dei compiti più equilibrata rispetto al passato permette a entrambi di mantenersi il lavoro dopo la nascita dei pargoli. Purché si tratti di impieghi normali, con responsabilità e orari non troppo impegnativi, e purché si abbandonino smodate aspirazioni di carriera (se uno è carrierista, infatti, l'altro necessariamente soccombe dal punto di vista lavorativo e di solito questo accade alle donne). Tutto si gioca nel patto e nel rapporto di coppia. Perché al di là di questa risorsa, come politiche e iniziative pro conciliazione tra lavoro e famiglia siamo all'anno zero in Italia. Non c'è nessuna incentivazione al part-time (tipo di contratto che nella maggior parte dei casi si trasforma in un capestro per la povera azienda che lo concede) o a formule che prevedano maggiore flessibilità oppure di lavorare da casa (anche nei casi in cui sarebbe un oggettivo vantaggio sia per il dipendente, sia per il datore di lavoro), non sono previste ore di permesso in più per le mamme (che quando devono portare i figli dal pediatra lo fanno a scapito dei giorni di ferie)... Insomma, non è un Paese per mamme e se i figli nonostante tutto si fanno è grazie alla maggiore collaborazione dei papà. Se le istituzioni miravano a realizzare un significativo passo avanti nei rapporti di parità tra i sessi ci sono riuscite grazie alla totale mancanza di una politica per la famiglia... Ma temo che in questo risultato non ci sia nessuna intenzionalità! I nostri governanti non sono certamente così avveduti, non hanno visione e programma... Si naviga a vista! E, da parte nostra, si fa come si può!

giovedì 8 marzo 2012

Sì, viaggiare...

Per l'importante genetliaco di quest'anno (spengo 40 candeline: ma come è potuto accadere!?!) Crissy ventilava l'ipotesi di fare un bel viaggetto. Che meraviglia! E' da luglio scorso che non si va in vacanza! L'argomento suscita entusiasmo ed eccitazione ma porta con sé anche tutta una serie di interrogativi e, poiché non sono per niente una donna decisa ma al contrario sembro nata per l'insano piacere di crogiolarmi nelle incertezze e nei dubbi amletici, l'iter per la scelta della meta sarà lungo e complicato. In primis: si parte da soli, in coppia, o con pargoli al seguito? Certo non sarebbe male un viaggio solo tra adulti, girare senza orari e tappe forzate, cambi di pannolino e stop ai parchi pubblici e alle giostrine. Ma se uno deve partire e dedicare ossessivamente i propri pensieri ai bambini lasciati a casa (con frasi ricorrenti di questo tipo: "Chissà cosa direbbe Pupi di questa installazione?" oppure "Dici che Pumino apprezzerebbe questi wurstel?"), che vacanza è! E poi è anche bello godere delle gioie della famiglia in versione più rilassata: quando si lavora i tempi sono quelli che sono e non si è mai veramente liberi di dedicare ai piccoli tutte le attenzioni che si vorebbero. Ma la destinazione? Andremmo presumibilmente a fine aprile-inizio maggio. Si cerca il caldo, migrando a sud? Oppure si cercano stimoli culturali in una città d'arte europea? I luoghi che ancora non ho visitato sono molti e la lista dei desideri praticamente infinita. La vedo dura scegliere... Per il momento mi muovo compulsivamente sui più noti siti di turismo e vacanze, cercando la suggestione giusta... o l'offerta conveniente!

mercoledì 7 marzo 2012

Pumino profeta della non violenza

Pare che Pumino sia un teorico della non violenza e che preferisca risolvere i contenziosi con gli altri bambini civilmente, attraverso lo scambio verbale. Ieri sera a tavola ha raccontato che Shoukri l'ha morso e che poi le maestre hanno applicato sulla piccola ferita acqua fredda e pomata. Stamattina quando l'ho portato al nido l'educatrice ha confermato: Pumino è stato oggetto delle intemperanze fisiche del bimbo italo-maghrebino, segnalato finora solo per le tirate di capelli (ma la sua propensione a rompere le palle deve aver avuto un salto di qualità!). L'insegnante ha riferito che Pumino, anche dopo esser stato morso, insisteva ancora con l'arma del dialogo: "Io non voglio!". Dolce ed evoluto Pumino, che cerchi strenuamente di difendere le tue ragioni con le parole... Mi sento di dirti che questo è il modo giusto... E che prima o poi tutti lo capiranno... Intanto però stai in guardia e a Shoukri dì: "Se sei nervoso e hai problemi, vai a farti un giro!". Mi sembra una frase ineccepibile e politically correct.

martedì 6 marzo 2012

Scarpe e borse: che passione!

Chissà perchè le scarpe e le borse rappresentano l'oggetto del desiderio di molte donne, me compresa? Anche in tempo di ristrettezze pare che la consumatrice tipo possa rinunciare a qualche capo di abbigliamento ma agli accessori proprio no! Bene, ieri sono stata nel tempio delle scarpe e delle borse, i saloni milanesi Micam e Mipel, in cui le aziende presentano a compratori e negozianti le collezioni per il prossimo inverno. Distese infinite di stand con modelli di ogni genere e foggia! Ho visto cose! E se non fosse stato per il dovere di portare a termine i miei appuntamenti e dunque il mio lavoro di redattrice di moda inviata alle rassegne dal giornale sarei andata random solo negli stand dei miei preferiti, cadendo in deliquio per i pezzi più azzeccati e di mio gusto! Comunque sia, è stato divertente lo stesso (anche se faticoso: le fiere sono quella cosa in cui appena ci metti piede ti stanchi): in questa occasione è accaduto che professione e passione andassero felicemente a braccetto e mi sono sentita (per una volta!) soddisfatta di quello che faccio! Ah... una curiosità: Stuart Weitzman, lo stilista delle omonime scarpe, indossate delle celebrity ai red carpet, è un simpatico omino attempato, molto alla mano... E' americano, produce in Spagna e parla italiano! Un vero mito!

venerdì 2 marzo 2012

Proprio così mamma!

Come fai a non adorarlo e a non volerlo sbaciucciare tutto Pumino quando gli stai leggendo un libretto e alla fine della frase che conclude un pezzetto della storia lui ti dice: "Proprio così mamma!"? Troppo grazioso!!! Ha un modo così dolce di porsi che proprio non so da chi lo abbia preso. Io non sono particolarmente leziosa. Non parliamo di Crissy: un burbero generale dai modi spicci. E anche Pupi è abbastanza "asciutta". Non so davvero da dove provengono atteggiamenti così gentili e accattivanti. Certo il piccolo di casa sa farsi volere bene!