primula
Un segno di primavera
giovedì 2 marzo 2017
Primo giorno a casa
Ieri, primo marzo, è stato il mio primo giorno senza lavoro, trascorso per fortuna senza noia e indulgenze alla casalinghitudine: un atteggiamento che mi fa orrore. Almeno finora ho sempre odiato le madri dalla vita vuota, oltre il raggio ristretto della casa e della famiglia. Quelle che sono contente di andare a comprare il pane fresco e di fare capannello con due o tre simili fuori dalla scuola dei figli, qualche pettegolezzo vacuo e via. La mia vita non sarà così. Magari non produrrò mai più reddito, ma le mie giornate saranno immensamente più ricche: lo prometto. Leggerò tanti libri, approfondirò l'inglese e scriverò… Che meraviglia: ho sempre sognato farlo in questi 15 anni di lavoro full time e over time (si può dire così?)… Ma perché allora dovrei aver paura della casalinghitudine e delle mamme povere di spirito?… Boh… Ieri sono uscita praticamente alla stessa ora di sempre. Solo un treno dopo: alle 9 invece che alle 8.50. Ho avuto un incontro che potremo definire di lavoro se effettivamente in lavoro si trasformerà e poi sono andata in una tipografia a definire la grafica e i contenuti dei miei nuovi biglietti da visita: un'attività che mia ha molto stimolata e intrattenuta anche nel pomeriggio, quando a casa con i miei figli abbiamo valutato le bozze che ci ha mandato il tipografo via mail. La sera ho frequentato un corso, di cui magari vi racconterò dettagliatamente in seguito, a cui mi sono iscritta piuttosto impulsivamente. Della serie: presto sarò a casa, attacchiamoci al primo corso in partenza per dare un senso a questa nuova fase della mia vita e non finire come quelle felici di prendere il pane fresco e fare la battuta scema fuori dalla scuola dei figli. Bambini e ragazzi che forse le detestano pure perché - a fronte di oggettivi vantaggi e comodità nell'averle a casa - percepiscono che le madri riversano su di loro aspettative che in realtà sono personali e non si sa per quale motivo vi abbiano precocemente rinunciato a favore dei figli. E fate qualcosa voi in prima persona! In realtà questo è un argomento assai spinoso. Alla prossima!
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