primula

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Un segno di primavera

mercoledì 22 marzo 2017

Solo la bellezza dei posti che ci accolgono ci salverà

Possibile che della mia vita di prima mi manchi soprattutto la location? Non sto scherzando. Alla faccia dei colleghi e dei rapporti interpersonali, del lavoro in se stesso, della professionalità e della creatività che potevo più o meno esprimere, della mia vita di prima mi manca soprattutto il fatto di non essere più tutti i giorni nel cuore di Milano. Mi manca lo sbarco a Cadorna in mezzo alla folla dei lavoratori in marcia verso l'ufficio. La sensazione di far parte di una sorta di magma umano che inesorabilmente va dove deve andare. Mi manca la pausa colazione bis da Ranieri (fra i migliori croissant della città!), dietro il teatro Dal Verme. La piazza senza auto e i tavolini delle Tre Marie, davanti alla Pinacoteca Ambrosiana. E soprattutto mi manca l'incredibile vista della Madonnina che avevo dalla finestra alle spalle della mia postazione di lavoro, al terzo piano di un palazzo storico. La bellezza e la vitalità del centro di Milano possono infliggere nostalgia. Lo mettiamo in conto. In compenso la mia nuova condizione di freelance mi fa godere maggiormente, da un lato, della mia casa, che ho scelto personalmente in ogni materiale e dettaglio, e, dall'altro, di una grande libertà di movimento. A casa mia sto bene. Mi piace quasi tutto quello che mi circonda. Anche se percepisco con un certo disappunto che ci sarebbero un po' di lavori e sistemazioni da fare. Quelli ci sono sempre e puntualmente vengono rimandati a tempi migliori. (Da quanto tempo vorrei mettere a posto con un criterio plausibile le due librerie di casa?). Però, dai, casa è casa, con tutti i suoi comfort. Quando invece vago per Milano, fiera del mio nuovo nomadismo lavorativo, per la prima volta nella mia vita, me la prendo comoda. Parto con un certo anticipo. Cosa mai fatta. Quando lavoravo al giornale lasciavo la redazione per un evento o una conferenza stampa già in ritardo e trafelata, con nelle orecchie la frase della capo servizio: "Non metterci le tende là dove vai". Ora, nel piacere del mio tempo ritrovato, ne approfitto per vagabondare un po' ed esplorare le zone di Milano in cui sono approdata. Recentemente ho bazzicato Porta Nuova e corso Como, trovandole particolarmente affascinanti e stimolanti. Consiglio di entrare nell'Illy Caffè di piazza Gae Aulenti e sedersi nella sala dopo il bancone, magari gustando un ottimo cappuccino. Da un lato, quello verso l'ingresso, si vedranno i grattacieli della piazza con l'Unicredit Tower in prima linea, dall'altro, quello verso il fondo, tipiche case della Vecchia Milano: una commistione fra presente e passato molto suggestiva. Un vero piacere per gli occhi e per lo spirito. Ah... (grande sospiro ispirato)… Solo la bellezza dei posti che ci accolgono ci salverà!

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