Ieri abbiamo festeggiato i settant'anni della zia Isa, la
sorella maggiore di mio padre. Ma ancora faccio fatica a credere che sia
arrivata a questo importante compleanno. Mi sembra ieri (ma ahimè non è così)
che io ero una bimba delle elementari che frequentava casa sua e i suoi tre
figli miei coetanei. Lei era pure la mia maestra (in prima e seconda) e
capitava che, appena teminata la scuola, andassi a casa sua a mangiare. Ricordo
la pasta condita con burro fresco e tanto parmigiano. Molto asciutta (gli
spaghetti si aggrovigliavano in una matassa inestricabile) ma gradevole, quando
si aveva fame. Allora lei era una giovane mamma e insegnante, due lavori che le
piacevano moltissimo, perché - come spiegò una volta - non c'è niente di meglio
che vedere il faccino di un bambino che si illumina quando ha afferrato un
nuovo concetto o ha imparato qualcosa di nuovo. Vedi la scintilla che scocca e
la soddisfazione pura dipinta sul suo visetto ed è davvero un piccolo miracolo.
Condivido zia Isa.
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