primula

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Un segno di primavera

martedì 9 ottobre 2012

La gita - parte 2



La messa è finita. I bambini (e non solo) hanno fame e non vedono l'ora di trafugare dagli zainetti sandwich, succhi e altre schifezze della loro dotazione "pranzo al sacco". Si cerca il luogo più adatto. C'è un'area all'aperto con dei tavoloni. Si prende posto. Ma ben presto ci si accorge che i cibi estratti attirano anche schiami di api e vespe. Siamo in mezzo alla campagna. I bimbi si agitano e cercano di respingere gli assalti. Pupette in controtendenza mantiene la calma e spiega ad alcuni compagni che è meglio non reagire e fare finta di niente, "se no quelle pungono di più". Che saggezza la mia Pupette! Saranno i nostri trascorsi in montagna e i nostri pasti en plain air in giardino? Un paio di bambini vengono punti e non vi dico che panico mi prende quando uno di questi perde i sensi fra le braccia della maestra. Mi metto a chiedere in giro se tra i gitanti c'è un medico. Ma per fortuna non si tratta di choc anafilattico ma di pura suggestione ed emozione. E' il momento dei giochi. Do una mano alle insegnanti nel predisporre per il tiro alla fune e mi perdo la Pupette che è nel gruppo che sta praticando un'altra attività. Mannaggia! Ma poi finalmente la vedo giocare. Entusiasta, gioiosa e inesauribile come solo lei sa essere. Però è anche giudiziosa. Segue le regole e la sua pure insauribile insegnante (ma come avrà fatto a non mollarli mai neanche un secondo!) come fosse Il verbo. Quella con i genitori poi deve essere la gita più difficile per le insegnanti. All'attenzione costante ai bambini devono aggiungre quella meno pressante ma altrettanto impegnativa agli adulti. Ci sono degli esemplari poi. Il papà di M., ad esempio, a un certo punto si mette lungo disteso in terra nel piazzale antistante la chiesa dove si svolgono i giochi. Gambe lunghe accavallate con gli stivaletti a punta in primo piano, la testa appoggiata sullo zaino. Due bambine nel vederlo commentano pettegole: "Hai visto come si è messo il papà di M.?". Guarda se si può andare in gita con i figli e fare 'ste figure... Ma anche con gli altri genitori della classe della Pupette non mi trovo un granché. Al negozio di souvenir comprano rosari in scatoline kitch a forma di rosa o improbabili angeli da mettere nelle case al mare... Roba che nanche sotto tortura introdurrei a casa mia! Eppure sul pullman il livello generale dei genitori della scuola mi era sembrato alto. Ero circondata da interpreti/traduttrici, manager e professionisti, con cui era stato anche piacevole chiacchierare. Mi sono convinta che nella formazione della classe della Pupette ci sia stata lo scorso anno un'incredibile concentrazione di bif (sta per bifolchi), a tutto vantaggio dell'altra sezione, che - solo per mettere un po' di fumo negli occhi - hanno chiamato B. Noi saremmo la A!?! Ma avete visto che truzzi?!? 

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