Mancano pochi giorni all'inizio dei lavori di
ristrutturazione della nuova casa e siamo in piena fase di work in progress
nella scelta degli interventi e dei materiali. Il nodo più grosso da sciogliere
è la cucina: quali pareti attrezziamo e dove mettiamo invece il tavolo? Ancora
non abbiamo lumi dal nostro mobiliere di fiducia (?), che pare debba pure
partire nei prossimi giorni per fare una corsa in Olanda (?) e io mi sa che lo
mollo e vado allo store della Scavolini in centro a Milano, dove mi sembrano
decisamente più focalizzati sui risultati (vendere cucine invece di partecipare
a gare podistiche). Comunque per tranquillizzarmi passo a elencare i punti
fermi raggiunti (con estrema difficoltà, lo sapete, considerata la mia scarsa
propensione alla decisione finale e alla mole di idee e suggestioni da cui ero
partita, grazie alla quantità imbarazzante di riviste sulla casa acquistate e
consultate come testi sacri nell'ultimo anno). Il bagno sotto (padronale ma piccolo a causa
dell'allargamento della cucina) dovrebbe venire nelle mie speranze come quello
ritratto qua sopra. Certo più piccolo e non con le travi a vista e la mensola
dietro ai sanitari. Ma l'effetto più o meno dovrebbe essere quello. Ho scelto
anche porte e serramenti. Total white ma con la venatura del legno, perché è
difficile rinunciare del tutto al rassicurante e caldo materiale della
tradizione. Per le maniglie ho scelto il modello Petra, perché mi piaceva il
design ma anche il nome (Pumino al femminile). Ho deciso infatti di fare
ricorso in ultima istanza al nome, qualora mi capiti ancora di trovarmi
completamente paralizzata, nell'imbarazzo più totale su cosa selezionare, nei
pellegrinaggi del sabato mattina nelle showroom. Quale è il nome che mi piace di più? Ma certo Petra! E mi tolgo dall'impaccio.

Nessun commento:
Posta un commento