primula

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Un segno di primavera

mercoledì 18 gennaio 2012

Harvard, Princeton o Stanford?

Mi rendo conto che non si tratta della scelta tra Harvard, Princeton o Stanford ma da qui al 20 febbraio dobbiamo decidere in quale scuola materna mandare Patato dal prossimo anno. Le possibilità offerte dalla zona in cui abitiamo sono sostanzialmente tre. La scuola A (già frequentata dalla Pupette e dunque testata direttamente dalla famiglia) è privata, cattolica, con spazi ampi e molto ben tenuti (anche se si vede lontano un miglio che disegni e decorazioni li hanno fatti le maestre e non i bambini!), insegnanti giovani, dedite soprattutto all'accudimento e poco alla proposta educativa-didattica, che ci è parsa un po' debole (Crissy parla di scuola per lobotomizzati, ma è il solito esagerato!). La mensa è interna e il calendario è più "lungo" delle altre scuole (parte i primi di settembre e termina a fine giugno, sollevando per qualche settimana in più le famiglie dall'impaccio "il pupo dove lo metto?").  Insomma, la scuola A è il classico asilo-asilo, quello che abbiamo fatto noi trenta, fai anche quaranta, anni fa. Da lì non si è mossa. La scuola B è statale (vicino a casa e raggiungibile a piedi), gli spazi sono un po' malconci (pare che la tinteggiatura delle pareti sia affidata alla buona volontà dei genitori), ma ha un bel giardino che le insegnati sfruttano tutto l'anno, peccato però affacci su un fiume ormai ridotto a una semi-fogna e le mamme che, chissà perché, amano fare del terrorismo psicologico tra le loro pari, parlano di rischio topi in sala mensa. Le maestre sono maestre-maestre, quasi tutte mature e con esperienza. Forse fanno anche della formazione. Il bacino di utenza della scuola è misto-griglia: c'è davvero di tutto e di più. Un'esperienza multietnica da segnalare nel curriculum. La scuola C è statale (abbastanza vicina ma da approcciare con l'auto) e la location è davvero carina: un edificio basso in mezzo a un boschetto nella zona più residenziale e più chic del nostro comune. Il bacino d'utenza è dunque un po' più su ma altre informazioni non sono pervenute. Ieri sera la presentavano. La sottoscritta voleva sfidare il freddo per andarci ma Crissy l'ha implorata di restare a casa: non era in forma e come poteva accudire due bambini, per la verità ieri sera tranquillissimi e solo da mettere a letto! In questi giorni a cena capita di discutere della scelta. Patato mangia di gusto e fa finta di non ascoltare ma non credete che sia totalmente ignaro del fatto che si decida del suo futuro e della sua istruzione. A un certo punto infatti ci ha sorpresi con un: "Io scuola Pupi!". Insomma, ha voluto comunicarci che lui stima molto la sorella e vuole ripercorrerne passo a passo il cursus honorum.

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