primula

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Un segno di primavera

venerdì 13 gennaio 2012

La fabbrica delle veline?

Si parla molto del fatto che le bambine di oggi crescano troppo in fretta e che abbiano quotidianamente davanti agli occhi immagini di ragazze bellissime, vestite in modo succinto e dalle movenze provocanti (il nutrito tipo delle veline, per intenderci, che dalla tv e dal mondo dello spettacolo tracima in ogni dove, Parlamenti e Consigli Regionali compresi), proposte come modelli vincenti di donne. La nostra Pupi di sei anni viene in parte messa al riparo da tanta ostentazione con dosi esclusive di cartoon sui canali per bambini e di partite di basket (queste ultime rifilatele a tradimento dal papà) su quelli sportivi. Tuttavia i rischi sono sempre in agguato. Nella fattispecie ora si presenta il problema del saggio di danza, attività che la piccola frequenta già dallo scorso anno presso una scuola della zona in cui viviamo. Il centro è stato aperto di recente da due volenterose e serissime ragazze non ancora trentenni, con un curriculum di quasi-professioniste in questa disciplina e sicuramente grande spirito imprenditoriale (difficile vedere in questo Paese due poco più che ventenni che aprono una palestra, solo per questo le si dovrebbe incoraggiare!). Per iscriversi al suddetto spettacolo di fine anno la quota si aggira, noleggio dei costumi escluso, sui 100 euro. Ma questo è l'aspetto secondario, considerato quanti soldi si buttano all'anno in cose inutili. Quello che mi turba sono gli aspetti psicologici legati alla partecipazione a un evento che si preannuncia piuttosto impegnativo e pomposo. Come comunicatoci dalle insegnanti, il saggio si terrà in un famoso teatro dall'altra parte di Milano rispetto a dove stiamo noi, sede, tra l'altro, di un seguitissimo talent show televisivo. Il giorno dello spettacolo le bambine saranno impegnate nelle prove in teatro non si sa bene da che ora e prove extra si terranno anche in tre giorni festivi prima della prima. Non è assolutamente possibile mancare (unica giustificazione ammessa, per una sola assenza al massimo, la comunione o la cresima: siamo pur sempre in un Paese cattolico!). Nella quota di iscrizione a questo tour de force sono inclusi il dvd contenente il backstage e l'intera serata, il servizio trucco e pettinatura (ma anche per le bambine di sei anni?), il servizio fotografico dell'intero spettacolo e una foto omaggio a scelta formato 20x30. Sono perplessa e mi chiedo se anche questo non concorra ad alimentare la fabbrica delle veline. Che ne pensi, ad esempio, mamma di Mici?

1 commento:

  1. A me diverte! Mici è galvanizzata e se la ride un sacco quando le diciamo che nonni e amici che vorranno vederle dovranno pagare il biglietto!!! Il trucco, il parrucco, i cambi credo che se vissuti dalle bimbe in maniera cameratesca possa contribuire a farle trascorrere una giornata speciale che si ricorderanno per un bel po. Il grande teatro poi, dai Super p, non dirmi che non lo trovi eccitante! Perchè fabbrica delle veline? Quella la alimentiamo noi genitori se le propiniamo futili esempi da seguire o se le facciamo apparire come delle piccole baby Cruise! Sono bimbe, per loro è ancora tutto un gioco (grazie a Dio!), sta anche a noi farglielo vivere così!

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